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Fin dalla sua introduzione nella pratica clinica, lâinterpretazione del tracciato cardiotocografico si è basata sul sistema del âpattern recognitionâ. Questo approccio, oltre ad essere influenzato dalla variabilità soggettiva nella lettura del tracciato, ha portato a considerare come patologici tutti i tracciati in cui le caratteristiche della frequenza cardiaca fetale fossero diverse da quelle più comunemente osservate nei neonati ben ossigenati. Il risultato negli anni è stato un drammatico incremento di parti operativi e tagli cesarei senza miglioramenti sostanziali degli esiti perinatali.
Questo libro propone un approccio innovativo alla lettura del tracciato intrapartum, che interpreta le modificazioni cardiotocografiche sulla base della comprensione delle risposte fisiopatologiche fetali allo stimolo ipossico in travaglio. Questa metodologia permette allâoperatore non solo di categorizzare i tracciati sulla base di criteri morfologici di normalità o dipatologia, ma anche di comprendere se il feto sta affrontando realmente una condizione di ipossia, con quale velocità essa si sta manifestando, se è in atto (o è ancora possibile) un meccanismo di compenso e quale potrebbe essere lâevoluzione del quadro nel breve termine.
Il volume suggella una solida collaborazione professionale tra la Clinica Ostetrica dellâUniversità di Parma e la Sala Parto del St. Georgeâs Hospital di Londra. Questa collaborazione permanente tra Parma e Londra ha fornito lo spunto per la realizzazione di un libro sulla cardiotocografia intrapartum, volume che si ispira ai concetti innovativi diffusi dal gruppo del St. George ed in particolare da Edwin Chandraharan uno dei massimi esperti di cardiotocografia a livello mondiale.